La locandina per la 37a edizione

 

Dopo gli anni di assenza causa covid, quest'anno il pellegrinaggio, torna finalmente nella versione classica a Piedi da Sinnai a N.S. di Bonaria.

pellegrinaggio a piedi da sinnai al santuario di nostra signora di bonaria

Edizione speciale 2022

Notiziario "Il Segno"

Il numero  47 che racconta l'edizione 2023

(fare click sull'immagine per andare al numero)

  • SINNAI NEWS

    37° Pellegrinaggio a Piedi da Sinnai a N.S. di Bonaria 24-25 Aprile 2023

    16/02/2023

    Dopo gli anni di assenza causa covid, quest'anno il pellegrinaggio, torna nella versione classica a Piedi da Sinnai a N.S. di Bonaria.

    L'evento è proposto come ogni anni da l'associazione culturale il Segno. L'appuntamento è in piazza Sant'Isidoro a Sinnai il 24 Aprile 2023 alle 22.30.

    COMITATO PROMOTORE PELLEGRINAGGIO - C/o Associazione Culturale Il Segno- www.pellegrinaggiosinnaibonaria.it

    Redazione

  • l'unione sarda

    Sinnai: si rinnova il pellegrinaggio a piedi sino al colle di Bonaria sul tema della pace

    19/02/2023

    Si attendono 15mila fedeli da tutta la Sardegna.

    Dopo gli ultimi anni di stop a causa del Covid, si celebra nuovamente quest'anno il pellegrinaggio a piedi da Sinnai al santuario cagliaritano di Bonaria.

    Dopo gli ultimi anni di stop a causa del Covid, si celebra nuovamente quest'anno il pellegrinaggio a piedi da Sinnai al santuario cagliaritano di Bonaria.

    Dopo la messa notturna, il corteo della preghiera si snoderà tra Sinnai, Settimo San Pietro, Selargius, Monserrato, Pirri e Cagliari con l'arrivo alla Basilica di Bonaria verso le 8 del 25 aprile. Quest'anno si pregherà per la pace. Si attendono 15mila fedeli da tutta la Sardegna.

    Antonio Serreli

  • Notizie sarde

    Pellegrinaggio Sinnai – Bonaria 2023, riprende il cammino dei fedeli

    13/04/2023

    Dopo anni di stop causa covid, il Pellegrinaggio Sinnai Bonaria torna nella versione classica, con il consueto cammino a piedi da Sinnai fino al Santuario di nostra Signora di Bonaria.

    I fedeli che tanto hanno atteso questo momento, sono pronti e ansiosi di poter partecipare numerosi. Intanto si sta lavorando perché tutto sia pronto per la 37° edizione del pellegrinaggio. L’evento è proposto come ogni anni dall’associazione culturale il Segno.

    Il pellegrinaggio, come sempre, si farà nella notte tra il 24 e il 25 aprile. Partirà da Sinnai, e proseguirà il percorso passando per Settimo San Pietro, Selargius, Monserrato, Pirri e infine Cagliari, fino a raggiungere il Santuario di Nostra Signora di Bonaria.

    La Santa Messa sarà celebrata a Sant’Isidoro verso mezzanotte, e quest’anno sarà presieduta da un Arcivescovo ucraino, in quanto il tema di questo pellegrinaggio sarà proprio la pace.

    Redazione

  • TGR sardegna

    Da Sinnai a Cagliari un pellegrinaggio per la pace

    25/04/2023

    La devozione ha origine nel 1370, quando nelle acque antistanti il capoluogo, una furiosa tempesta sorprese un veliero partito dalla Spagna. La messa celebrata dall'arcivescovo latino di Leopoli, Mons. Mieczysław Mokrzycki.

    Sono arrivati questa mattina davanti alla Basilica di Bonaria, duemila fedeli che durante la notte - tra canti e preghiere - hanno percorso oltre 15 chilometri, da Sinnai a Cagliari per la 37esima edizione del pellegrinaggio che unisce le due comunità. Pellegrinaggio che è stato riproposto nella sua versione originale dopo tre anni di stop a causa della pandemia. Tra i momenti più commoventi la messa celebrata dall'arcivescovo latino di Leopoli, Mons. Mieczysław Mokrzycki, nell'anfiteatro sant'Isidoro di Sinnai. Alla celebrazione ha partecipato anche l'arcivescovo di Cagliari e Segretario Generale della CEI, Mons. Giuseppe Baturi. L’evento è stato proposto come ogni anno dall’associazione culturale “il Segno”.  La devozione ha origine nel 1370, quando nelle acque antistanti Cagliari, una furiosa tempesta sorprese un veliero partito dalla Spagna: nel tentativo di salvare l’imbarcazione i marinai gettarono tutto il carico in mare, ma una delle casse, non appena toccò le acque, calmò miracolosamente la burrasca. La cassa, approdata al porto di Bonaria, venne aperta dai frati mercedari e rivelò al suo interno una statua lignea della Madonna. La devozione verso questo simulacro si diffuse velocemente, soprattutto tra i marinai, dai quali è venerata come loro protettrice. Il 13 settembre 1907 il papa Pio X proclamò la Madonna di Bonaria Patrona Massima della Sardegna.

    Redazione

  • CastedduOnline

    Dopo tre anni di stop riparte il pellegrinaggio a piedi da Sinnai a Nostra Signora di Bonaria

    19/04/2023

    Dopo tre anni di stop forzato a causa della pandemia il 24 aprile si svolgerà il 37° pellegrinaggio a piedi da Sinnai a Nostra Signora di Bonaria: fedeli in marcia e messa celebrata da un Arcivescovo ucraino, in quanto il tema di questo pellegrinaggio sarà proprio la pace. Un evento tanto atteso e partecipato da migliaia di persone che, durante la notte, tra canti e preghiere, camminano sino a raggiungere il capoluogo sardo. Organizzata dall’associazione “Il Segno”, è una devozione che ha origine nel 1370, quando nelle acque antistanti Cagliari, una furiosa tempesta sorprese un veliero partito dalla Spagna: nel tentativo di salvare l’imbarcazione i marinai gettarono tutto il carico in mare, ma una delle casse, non appena toccò le acque, calmò miracolosamente la burrasca. La cassa, approdata al porto di Bonaria, venne aperta dai frati mercedari e rivelò al suo interno una statua lignea della Madonna. La devozione verso questo simulacro si diffuse velocemente, soprattutto tra i marinai, dai quali è venerata come loro protettrice. Il 13 settembre 1907 il papa Pio X proclamò la Madonna di Bonaria Patrona Massima della Sardegna.

    La notte fra il 24 e il 25 aprile, quindi, ha luogo il pellegrinaggio a piedi da Sinnai sino al santuario di Bonaria. I fedeli partono all’una e mezzo del mattino, attraversano le strade di Sinnai e raggiungono l’abitato di Settimo. Da qui si dirigono a Selargius e proseguono verso Monserrato, Pirri, Cagliari, per arrivare a Bonaria intorno alle ore 8.

    Valeria Putzolu

  • Avvenire

    Cagliari. Il popolo della Madonna di Bonaria pellegrino nella notte, per la pace

    22/04/2023

    Alla marcia di 18 chilometri tra Sinnai e il santuario mariano l’arcivescovo latino di Leopoli, che concelebra la Messa di avvio con l’arcivescovo di Cagliari Baturi nella notte tra lunedì e martedì.

    «Ho sempre partecipato, e anche quest’anno ci sarò, anche se farò il percorso in carrozzina. La Madonna è una presenza che ha sempre accompagnato la mia vita». La chiamano “la signora dei fiori” perché ogni anno porta con sé un mazzo di fiori da offrire alla Madonna: il suo nome è Maria Bonaria Tappara, ha 86 anni, è uno dei personaggi emblematici del pellegrinaggio a piedi da Sinnai al santuario della Madonna di Bonaria, a Cagliari, che nella notte tra lunedì e martedì vivrà la sua trentasettesima edizione. Un gesto che esprime una devozione popolare molto sentita nell’isola.

    Quest’anno la Messa che darà avvio al gesto verrà concelebrata, un quarto d’ora dopo la mezzanotte, dall’arcivescovo latino di Leopoli, Mieczyslaw Mokrzycki, e dall’arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei, Giuseppe Baturi, nell’anfiteatro Sant’Isidoro di Sinnai. Sarà un modo per rilanciare la domanda di pace che sale da tante parti del mondo e che rinsalda i legami con la Chiesa di Cagliari: un anno fa monsignor Baturi aveva incontrato – insieme al direttore della Caritas italiana, don Marco Pagniello – il confratello ucraino a Leopoli, ma i due sono legati da un’amicizia che risale ai tempi degli studi compiuti a Roma. Del viaggio in Ucraina Baturi ricorda «la bellezza di una Chiesa mobilitata, come il buon samaritano, a dare aiuto alle persone sofferenti, senza distinzione di appartenenza politica e religiosa. Il dolore presente si somma ora alla preoccupazione già avvertita per il futuro, tempo di ricostruzione materiale e spirituale. Poiché Cristo è la nostra pace, ogni gesto di amore costruisce la pace».

    Nella notte tra lunedì e martedì i pellegrini si muoveranno a piedi da Sinnai verso il santuario di Nostra Signora di Bonaria lungo un itinerario di 18 chilometri, alle 8 è previsto l’arrivo e l’atto di consacrazione alla Madonna di Bonaria, patrona massima della Sardegna. È una devozione plurisecolare ma ancora molto viva, quella che porta migliaia di persone a onorare la Vergine in questo luogo.

    Era il 25 marzo del 1370 quando sulla spiaggia di Bonaria si arenò una cassa di legno portata dalle correnti marine dopo il naufragio di una nave spagnola. All’interno venne trovata una statua in legno della Madonna con il Bambino Gesù che tiene nella mano destra una candela. Collocata in una chiesetta fatta costruire qualche anno prima da Alfonso IV d’Aragona e affidata ai frati Mercedari, divenne presto meta di pellegrini provenienti da tutta l’isola per rendere omaggio alla “Signora” venuta dal mare. Una consuetudine che dopo la seconda guerra mondiale si era andata spegnendo, ma che dal 1987 ha ripreso vigore in seguito all’iniziativa di quattro giovani di Comunione e Liberazione che proposero al parroco di Santa Barbara in Sinnai, don Giovanni Abis, di rilanciare il pellegrinaggio. All’alba del 25 aprile del 1987 si misero in marcia in 250, e da quell’anno il cammino ha visto la partecipazione di un numero crescente di persone. Era la Domenica delle Palme, e proprio in quel giorno Giovanni Paolo II si trovava in visita apostolica a Buenos Aires, che deriva il suo nome proprio dalla Madonna di Bonaria: dal colle cagliaritano erano partiti i marinai che, dopo essere scampati a una tempesta, approdarono in una terra dove fondarono una città alla quale – sciogliendo un voto fatto nel momento del pericolo – vollero dare lo stesso nome del colle dove viene venerata la Madonna che li aveva salvati.

    Dal 2020 al 2022 l’emergenza legata al Covid aveva indotto gli organizzatori dell’Associazione culturale Il Segno a utilizzare modalità alternative di partecipazione come il collegamento in streaming, ma quest’anno si torna finalmente in presenza, con una partecipazione che si annuncia molto numerosa. L’evento potrà essere seguito in diretta sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del pellegrinaggio.

    Pierangelo Soi, uno dei quattro pionieri, sottolinea la dimensione popolare dell’iniziativa, «che vede camminare insieme persone di parrocchie, associazioni e movimenti in un gesto di popolo che è insieme di unità della Chiesa sarda e di testimonianza pubblica della fede che ci anima. Quando abbiamo cominciato nel 1987 eravamo consapevoli di essere eredi e continuatori di una tradizione antica, ma la ricchezza del passato rischia di appassire se non rivive in un’esperienza presente. Abbiamo solo soffiato sulla brace perché il fuoco tornasse a ravvivarsi, il resto lo ha fatto e continua a farlo la Madonna».

    Giorgio Paolucci

  • l'unione sarda

    Da Sinnai a piedi fino alla basilica di Bonaria

    24/04/2023

    Una notte di preghiera per la pace nelle le strade dell'hinterland e del capoluogo. Con l’arcivescovo Baturi ci sarà Mieczyslaw Mokrzycki, vescovo di Leopoli.

    Tutto è pronto per il pellegrinaggio a piedi di stanotte da Sinnai alla basilica di Bonaria. Il tema di questo straordinario appuntamento è quello della pace.

    Non per nulla, ci sarà il vescovo della città ucraina di Leopoli, monsignor Mieczyslaw Mokrzycki. Una figura straordinaria in questo momento e che a Sinnai sarà accompagnato da monsignor Baturi, arcivescovo di Cagliari. Il pellegrinaggio è giunto alla 37esima edizione. Sarà ancora una volta organizzato dall’associazione “Il segno” e dalla parrocchia di Santa Barbara. L’ultimo appuntamento risale al 2018 quando celebrò nella Piazza del rione di Sant’Isidoro a Sinnai, celebrò la Messa monsignor Paolo Pezzi, arcivescovo della Santa Madre di Dio di Mosca.

    Il calendario della manifestazione prevede per stasera dalle 22,30 un happening con il coro Il pentagramma, l’esibizione delle scuole di danza Arabesque e Giselle. A mezzanotte e 15 del 25 aprile, la celebrazione della messa col vescovo di Leopoli. Tanta la curiosità attorno a questa presenza. Sicuramente non mancherà di parlare della guerra in Ucraina, di una situazione drammatica che dura da oltre un anno e che sembra sempre più di difficile soluzione.

    Dopo la messa, inizierà il pellegrinaggio con primo stop in via Roma, periferia di Sinnai, alla cappella della Madonna di Bonaria. Prevista la presenza del coro “S’Arrodia”. Alle 4,30 altra tappa ristoratrice, questa volta, all’oratorio dei Salesiani di Selargius. I viandanti della preghiera continueranno il loro cammino verso le 5 attraversando anche le strade di Monserrato e Pirri, prima dell’arrivo a Cagliari.

    Alle 8, il corteo di preghiera dovrebbe essere a Bonaria per essere accolto da monsignor Baturi. Poi di nuovo a casa, questa volta in auto e in pullman, dopo la lunga notte a a piedi. Annunciate almeno un migliaio persone e diversi gruppi di alcune località della Sardegna devoti alla Madonna di Bonaria.

    Raffaele Serreli

  • Agensir

    Nostra Signora di Bonaria: mons. Mokrzycki (Leopoli), “lasciando la zavorra della nostra vita, ci gettiamo tra le braccia della Madre”

    25/04/2023

    “Le strade di pellegrinaggio che conducono alla Madre di Bonaria sono un segno della fede che diamo in mezzo al mondo, seguendo le orme della Madre del Figlio di Dio, che, piena di preoccupazione per l’altro, si mise in cammino. Questo accadde quando, dopo l’Annunciazione, si recò dalla sua parente Elisabetta, non solo per condividere la gioia della maternità di cui entrambe erano dotate, ma anche per pronunciare parole di preghiera di lode a Dio per le grandi cose che aveva fatto per loro e per essere un aiuto reciproco”. Lo ha detto, stanotte, l’arcivescovo latino di Leopoli (Ucraina), mons. Mieczysław Mokrzycki, nella messa nell’anfiteatro sant’Isidoro di Sinnai, in occasione del tradizionale Pellegrinaggio notturno a piedi da Sinnai a Bonaria per i festeggiamenti in onore di Nostra Signora di Bonaria, patrona massima della Sardegna.

    “E oggi, mentre ci riuniamo a quest’ora della notte per incamminarci tra poco sulla strada verso la Madre, è necessario vedere quale bagaglio di vita portiamo con noi. Cosa disturba la nostra pace e la nostra sicurezza? Cosa ci riempie di paura?”, le domande del presule, secondo il quale “è necessario, all’inizio di questa strada, come facevano i marinai secoli fa, e così facciamo anche noi oggi, lasciare ciò che è inutile zavorra di vita. Loro, per salvarsi, gettarono tutto in mare, nell’abisso delle onde tempestose. Hanno anche buttato via il cassone, non conoscendone il contenuto. Ma, quando hanno scoperto cosa nascondeva, hanno capito che la loro salvezza è venuta attraverso Maria, che teneva tra le braccia suo Figlio, il Salvatore del mondo”. L’arcivescovo latino di Leopoli, all’inizio dell’omelia, aveva ricordato che in “una calda giornata estiva del 1370”, “un veliero carico di merci lasciò il porto spagnolo e fece rotta verso l’Italia” e all’improvviso “un vento violento iniziò a soffiare dalle coste della Sardegna, e onde enormi minacciarono di affondare la nave sempre più debole”. Quando tutti mentalmente si prepararono al peggio, “il comandante ordinò di gettare il carico in mare”, che “comprendeva una grande e pesante cassa di legno”. E “non appena il grande scrigno toccò l’acqua, il mare si calmò improvvisamente, il vento cessò, tornò il sole e con esso la pace e la gioia tra i membri dell’equipaggio. Questo evento ha segnato l’inizio della storia del santuario di Nostra Signora di Bonaria. Madre, verso la quale la gente si reca da secoli, trovando in lei un segno di calma e sicurezza in mezzo a eventi turbolenti quotidiani, che generano ansia e paura”.

    “Lasciando la zavorra della nostra vita, ci gettiamo tra le braccia della Madre. Lo facciamo pieni di fede e di fiducia che lei non abbandonerà noi, che stiamo fuggendo alla sua protezione e cura. Lo facciamo perché si rassereni il nostro cuore, tanto turbato dall’atteggiamento di molte persone che, avendo abbandonato Dio e il Vangelo, sono diventate un tumultuoso clamore di incredulità, che cerca di soffocare la voce della verità sulla salvezza. Lo facciamo affinché, con fede forte, diventiamo, in mezzo al mondo moderno, un segno che Lui, il Figlio di Dio, è la Via, la Verità e la Vita. È Lui, che è il senso della vita, di cui Maria dirà a Cana di Galilea: ‘Fate quello che vi dirà’”.

    Gigliola Alfaro

Foto e video saranno disponibili dopo il 25 aprile

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